VIAREGGIO. “Sono sempre abituato a dire quello che penso e sento, quindi, la necessità di rispondere ad un’affermazione di Geronimo Madrigali, coordinatore del circolo Libertà è Partecipazione di Sel. Perché dire ‘siamo veramente dispiaciuti che Antonioli non abbia raggiunto il ballottaggio’?”. Lo scrive, per l’appunto, Andrea Antonioli, candidato di Sel alle primarie del centrosinistra che ha mancato il ballottaggio per 27 voti.

“In questi giorni ho ricevuto tanti messaggi di sostegno e di rammarico per il risultato elettorale, che ho apprezzato perché provenienti da persone che mi hanno sostenuto. Non capisco invece di cosa sia dispiaciuto Geronimo se non ha sostenuto affatto la mia candidatura. Ho parlato a lungo con Geronimo prima dell’assemblea degli iscritti che ha deciso la mia candidatura e, proprio per superare le divergenze emerse in quell’assemblea e cercare di coinvolgere lui e gli altri componenti del circolo tematico, ho chiesto immediatamente, già al termine della riunione e poi nuovamente il giorno successivo di incontrare il circolo per conoscerci meglio – veniva contestato di conoscermi poco – e superare possibili incomprensioni.

“La risposta di Geronimo fu che non c’erano le condizioni per vederci e che se lo avessero ritenuto utile mi avrebbero contattato loro. Evidentemente non lo hanno ritenuto utile, poiché non solo non abbiamo fatto incontri, ma non ho mai visto ne lui ne altri a dare volantini, organizzare e partecipare a riunioni, iniziative pubbliche e nemmeno alla cena di autofinanziamento, benche fossero sempre costantemente informati. Non è quindi vero che siete dispiaciuti: non è obbligatorio esserlo, ma onestamente diciamolo.

“E spiegate anche la fretta con la quale avete respinto la richiesta di svolgere un’assemblea comune dei due circoli per valutare l’esito del voto e decidere, come prevede lo statuto se appoggiare o meno, come Sel, uno dei due candidati al ballottaggio. L’assemblea congiunta poteva tenersi martedì sera (prima data utile per la stanza) o in altro momento, se non vi foste rifiutati di farla per poi comunicare alla stampa già martedì la vostra scelta.

“Perché tutta questa fretta e soprattutto perchè questo rifiuto del confronto e del rispetto delle regole democratiche: in un partito quando ci sono decisioni da prendere si convoca l’organismo preposto, che per noi è l’assemblea di tutti gli iscritti, e poi si vota. A volte si vince e a volte si perde, ma non si rifiuta il confronto perchè si ha paura di perdere. In questo modo non rispettando le regole democratiche non si fa un centrosinistra più unito, ma si divide di più, non solo il centrosinistra, ma anche Sel.

“Non prendiamo esempio dal Pd dove se ne stanno dicendo di tutti i colori, è il modo peggiore per concludere delle primarie che già sono state, per le premesse, la tempistica e le modalità di svolgimento del voto, molto discutibili.

“La scelta maturata dal circolo territoriale di Sel ed apprezzata anche dai candidati al ballottaggio di incontrarli e di fare loro precise domande, ha cercato di riportare anche nel ballottaggio la politica, i contenuti e non gli slogan o la tifoseria, facendoli esprimere in modo chiaro su precise tematiche cercando di spostare l’asse di entrambi a sinistra e sui nostri valori.

“In questo modo Sel cerca di svolgere il suo ruolo senza slogan, ma nel concreto.”

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